Siamo nei primi anni novanta, cassette pirata duplicate all’infinito stanno facendo la fortuna di artisti come Elio e le Storie Tese. Tra i banchi del liceo circola un motivetto: “Frustami, e dimmi che sono un porco”… Con altri compagni di scuola, cantante e batterista degli OttoEtti militano nella loro prima cover band.

Nel tempo libero, gli Odropiko Sound mettono insieme quattro magnifiche strofe: l’amore romantico prima si fa… litigarello, poi in un crescendo si svolta decisamente al sado-maso, fino al preoccupato ed accorato appello finale.

Audio esclusivo dal Live in Acquanegra sul Chiese 2008

Nei locali del mantovano, Frustami spopola grazie ai live degli Odropiko, e dopo qualche anno i ragazzi decidono di registrarla. Appuntamento a Gorgonzola (!) dove, grazie all’aiuto di una band bergamasca, parole e musica vengono eternate su nastro. La cassetta gira, gira e raggiunge fama imperitura come “stacchetto” CULT su Radio Deejay, per introdurre un ospite celebre (come si diceva allora) per la sua diversità.

Nel frattempo i ragazzi si assicurano la paternità della propria versione… mandandosi per posta la registrazione. E poi e poi negli anni a venire, Frustami nei mille piano bar del Lago di Garda, Frustami di Gianni Drudi (mah), e chi più ne ha più ne metta.

Fino all’inevitabile rilancio con gli OttoEtti. Nell’epoca eroica degli addii al nubilato, l’entusiasmo delle fans è arrivato al punto di mettere in pratica i versi del brano, per la gioia del cantante (e del pubblico in delirio)…